domenica 24 aprile 2016

Nuova pentola, più litri per tutti !!!

Eccoci qua.

Dopo qualche settimana di silenzio torno ad illustrare novità buone e cattive.

La più grande consiste nell'acquisto (la adocchiavo da tempo) di una pentola più grande. Da sempre mi dico "quando riuscirò a produrre una birra che non mi vergognerei di pagare 6 euro la pinta in birreria, allora vorrà dire che avrò imparato e potrò comprare una pentola più grande ed arrivare a produrre i canonici 23 litri".

Bhe... assaggiando la American IPA che ho imbottigliato qualche settimana fa ho avuto l'illuminazione. Aroma, sapore ed amaro sono perfettamente amalgamati, è esattamente la birra che volevo.

Questo mi ha portato a dover scegliere che pentola prendere (facendo BIAB, per produrre circa 23 litri dovevo optare per una pentola da almeno 40 litri).

Sulle prime l'idea è ricaduta nell'autocostruzione. Mi è passato in testa di prendere una pentola e montarvi una resistenza. Ottima idea, ma accantonata dopo aver letto le gesta di Giovanni di Sgabuzen, che ha costruito tutto e poi si è accorto che con la singola resistenza da 2500watt non arriva a bollire vigorosamente.

Per evitare problemi la mia scelta è ricaduta su di una pentola elettrica già precostruita (come la mia BIELMEIER da 26 litri, che mi ha sempre seguito senza problemi e che, avendo resistenza separata sotto la base, non da problemi di caramellizzazione del mosto su di essa e di pulizia difficoltosa).

Ovviamente il prezzo per una pentola da 40 litri elettrica non puo' che essere alto... in Italia se ne trovavano due modelli, ma entrambi sconosciuti in ambito homebrewer (avrei dovuto fare da "tester") ed entrambi con un problema ognuna...
La prima ha il rubinetto NON sostituibile. Avrebbe significato tenere il rubinetto dov'era (rubinetto di plastica) ed aggiungerne un'altro da un altro lato della pentola, cosa che non mi piaceva dover fare.
La seconda aveva potenza troppo troppo alta (3000 watt). Probabilmente avrebbe faticato a funzionare anche senza altri elettrodomestici accesi in casa (infatti penso che il limite del contatore sia pressapoco quello).

L'unica scelta che mi rimaneva era prenderla dall'estero. Da USA e Australia neanche a pensarci, la dogana avrebbe sicuramente pesato su di un pacco così' grande. Mi rimangono quindi gli UK. In inghilterra (così come in Australia) la pentola elettrica 40 litri più utilizzata per l'Homebrew è la BUFFALO.
Mi sono messo alla ricerca, scoprendo, mio malgrado, che nessun sito internet inglese spedisce quell'articolo in Italia (salvo la casa produttrice, che però vuole una spesa dal loro sito di circa 600 euro per poterla spedire, con quei soldi ne avrei prese 3).

Alla fine della fiera l'unico che me l'avrebbe spedita (costo di spedizione solo 5 euro tra l'altro) era il caro vecchio Amazon (UK).
L'ho presa, pagata ed è arrivata in meno di una settimana.


Eccola in tutto il suo splendore lucente.

Ne fanno diversi esemplari, io ho preso questa (che tra l'altro da sito ufficiale danno fuori produzione),che è più stretta e alta rispetto al nuovo modello (come detto dovrebbe garantire bollitura vigorosa, ed è quello che fa).
Appena arrivata è stato necessario apportare alcune modifiche per renderla consona all'uso casalingo-brassicolo. Per prima cosa ho tolto il rubinetto originale e al suo posto ho inserito un portasonda (non ho messo li il rubinetto perchè quel buco era un po troppo in alto rispetto a dove l'avrei voluto mettere).

Ecco il portasonda di BacBrewing visto da fuori (sinistra) e da dentro la pentola (destra).

Ho poi forato la pentola ed inserito pure un rubinetto (come detto ho fatto il buco piu' in basso... troppo piu' in basso per la verità, ma fa nulla).


Altra modifica fondamentale per questa pentola è il bypass della sonda che rileva la temperatura. Questo si fa perchè essa ha un sistema che blocca la resistenza di riscaldamento al raggiungimento di una certa temperatura. Così facendo bloccherebbe la fonte di calore durante la bollitura, provocando appunto un blocco di tale fase, con conseguenti bestemmie del sottoscritto. Per evitare ho seguito una guida trovata online. Innanzitutto specifico che tante guide sono per l'altro modello di BUFFALO che non ha solo il sensore di temperatura, ma anche un fusibile termico, che ha la funzione di bruciarsi se a contatto con temperature oltre una certa soglia. Questo è ancora piu' preoccupante perchè interrompe inesorabilmente il passaggio di corrente alla resistenza e deve essere bypassato per poter funzionare da pentola per birra).
Quello che ho fatto è stato svitare le 4 viti poste sotto ai piedini in gomma che stanno sotto la pentola, estrarre il coperchio ed andare a cercare la sonda di temperatura, che è qualcosa tipo questo:

Si svitano le viti che la tengono in posizione e la si infila dentro ad un tubo in silicone resistente alle alte temperature (io avevo un tubicino in cui entrava di misura).
Poi si prende la sonda e si infascetta lontando dal sotto della pentola, in modo che non prenda troppo calore.
In questo modo ovviamente si va a bypassare il termostato integrato, quindi consiglio di farlo solo se si ha un termostato esterno da utilizzare in fase di mash.
Ultima modifica è stato creare una coperta termica per la pentola. Per farla ho utilizzato 2 strati di rotolo termoriflettente per termosifoni:

Posto in modo che la parte argentata fosse esterna, ed uno di sughero (spessore 2mm):


Li ho tagliati di misura per fare qualche centimetro in piu' rispetto al diametro della pentola e incollati assieme con del biadesivo molto forte (ho preso quello per incollare le moquettes al pavimento in un negozio di bricolage) 

Il tutto è stato stretto attorno alla pentola con due fasce con chiusura (di quelle che si usano per legare i pacchi sul portapacchi o simili).

Una volta che c'ero ho deciso di costruire una coperta termica anche per la vecchia pentola (che continuerò ad utilizzare per le cotte "esperimento").



Una volta che la pentola era pronta dovevo trovare il modo di fargli mantenere la temperatura stabile durante la cotta.
La prima cosa che mi è venuta in mente è stata mettere finalmente in funzione il giocattolino che mi sono costruito già mesi fa: ArdBir.
Si tratta di un circuito, su base Arduino, con tanto di monitor a cristalli liquidi e 4 pulsanti che, tramite menu in italiano, permette la gestione perfetta delle ricette precedentemente caricate. Quindi è di fatto un termostato PID con tanto di gestione automatica degli step della ricetta e con avvisatore acustico che suona quando sono da inserire i luppoli in bollitura. Comodissimo pensavo...

Pensavo... In realtà è stato un calvario che mi ha assillato per 3 serate consecutive, facendomi fare le 2 di notte e sprecare tanta energia elettrica.
Il PID di questo termostato è da tarare manualmente... facile (penserete voi)... si se l'aggeggio funziona!!!
Purtroppo mi sono accorto a mie spese (non ho ancora capito il perchè in realtà) che il PID del mio ArdBir non funziona, o meglio si blocca continuando a "fingere" di funzionare, ma in realtà va a caso dopo un tot di tempo.
Quindi mi mettevo a cercare di tararlo seguendo l'utile guida di Giovanni Iovane di Sgabuzen Homebrewing... ma qualsiasi valore andassi a variare il risultato era sempre quello.
Quindi mi sono rivolto direttamente a Giovanni che, a mezzanotte passata, mi ha spiegato come ricaricare il programma sull'Arduino (anzi mi ha fisicamente passato il file del programma che non si trova piu' online per ragioni che non sto a trattare qua).
Una volta ricaricato torno a far prove... ho fatto le 2 di notte cercando di cavare un ragno da un buco, ma senza risultati concreti.
Non riuscendo a mettere in funzione l'aggeggio, ho deciso di accantonarlo.
In realtà l'utilità di ArdBir, quando si possiede già un termostato PID perfettamente tarato (come quello che già utilizzavo con la vecchia pentola) e quando si fanno per lo piu' cotte monostep, è abbastanza superfluo.
Ho quindi pensato di tornare al vecchio PID (anzi, me ne sto costruendo un altro identico da utilizzare con la vecchia pentola, in modo da avere i 2 sistemi completamente separati tra loro e da non dover ritarare tutto ad ogni cotta) e, per gestire i tempi dell'inserimento dei luppoli (cosa per la quale mi sarebbe venuto comodo ArdBir), ho deciso di scaricare l'App Android "BrewTimer" , che ha appunto questa funzione.


Ecco un'immagine del tentativo di tarare il PID di ArdBir.

Un'altra utilissima funzione (per me almeno) di ArdBir era la possibilità di programmare un orario di inizio cotta, accendendo di fatto il sistema ma posticipando l'inizio riscaldamento della pentola. In questo modo avrei la possibilità di impostare l'inizio del riscaldamento della pentola per le 6 del mattino, svegliandomi poi alle 7 e trovando l'acqua già a temperatura per poter buttare sacca e grani.
Per simulare anche questa funzione ho comprato (a 10 euro, scontato in quando ho promesso di portare le mie birre ai due ragazzi del negozio) questo:


Che è semplicemente una spina programmabile. Programmi il giorno e l'ora in cui deve accendersi e questo funziona come un timer. PERFETTO.

Ok, a questo punto era tutto pronto. Non mancava che testarlo con una cotta. Così ho fatto, infatti per provare il nuovo impianto ho provato a rifare nuovamente la American IPA che tanto mi era piaciuta. Ovviamente, da buon homebrewer, l'ho stravolta totalmente cambiando tipi e quantità di luppoli.
Fatto sta che la cotta è stata divisa in 2 fermentatori (13 litri in uno e circa 10 nell'altro) ed è stata inoculata una bustina di US-04 in ognuno.
Sono già stati una settimana a fermentare a 18 gradi e stasera ho travasato e messo dentro grosse quantità di luppolo in entrambi.


Ecco i due fermentatori in cella a 18 gradi.

Questo è tutto per ora.  
Non so ancora quando e quale sarà la prossima cotta, ma sicuramente non sarà prima di due settimane (prossimo sabato devo imbottigliare queste due cotte diverse, quindi sarò già abbastanza impegnato e non posso sottrarre troppo tempo alla famiglia al momento).

lunedì 4 aprile 2016

BREWING BAD - IL LIBRO

Quello che vi propongo quest'oggi è un libro che ho appena finito di leggere.







Non è il solito libro dedicato all'Homebrewing, dove vengono citate sempre le solite cose (ingredienti, tecniche e formule varie); se vogliamo dirla tutta non è nemmeno un libro... E' semplicemente una raccolta di articoli del blog di Frank ( http://www.brewingbad.com/ ), da lui stesso selezionati, riscritti, commentati e catalogati.
Qualcuno potrebbe storcere il naso, dicendo "chi me lo fa fare di comprare un libro che racchiude materiale già presente gratuitamente online?"
E' la stessa cosa che ho pensato anch'io (in realtà l'avrei comprato in ogni modo, per sostenere l'amico Francesco, autore del blog che piu' mi ha aiutato nella mia crescita... glielo dovevo in ogni caso). La bella sorpresa è invece che non è solo questo.

Innanzitutto... la copertina... semplicemente GENIALE!!! Chiamare un libro (e un blog) "Brewing Bad" e mettere una foto di copertina di quel tipo è qualcosa di splendido.

Ma passiamo al succo del libro.
In prefazione il buon Frank ci spiega la sua storia di homebrewer, iniziata circa 3 anni fa, quando erano in 4 a birrificare. Salvo poi ritrovarsi da solo a sperimentare e produrre in casa propria, dove ha messo a punto un sistema BIAB elettrico molto interessante.
Sono tante le analogie tra la sua e la mia "storia", entrambi birrifichiamo in BIAB e lo riteniamo un ottimo metodo per arrivare all'obiettivo in maniera veloce ed efficiente; entrambi lo facciamo in casa da soli, entrambi leggiamo miriadi di libri e siti, entrambi cambiamo spesso impianto o pezzi di esso (un po come tutti gli homebrewer del mondo), entrambi siamo un po controcorrente su alcuni concetti che in molti ritengono ovvi.
Poi il libro passa al sodo, iniziando con l'attrezzatura.
Francesco ci propone in primo luogo i post dedicati al suo primo impianto elettrico con termostato PID, dove birrificava con pentola Brukaps plastificata, con elemento riscaldante "a vista". Poi ci illustra il sistema successivo (che da quel che dice è quello che utilizza tutt'ora), che ha allestito prendendo una pentola "simil-crucco" e vi ha applicato una resistenza di Angelbrewing.
Cito questi perchè li ritengo gli articoli piu' inerenti a ciò che ho scritto finora sul mio blog, proprio perchè vanno ad ampliare il discorso già intrapreso nelle mie "guide sull'acquisto dell'attrezzatura" (e a mio parere sarebbe utile a chi sta ponderando l'acquisto di materiale per produrre BIAB elettrico, avere diverse versioni ed idee, come si dice "sentire piu' campane" prima di decidere).

Il libro continua con la spiegazione di alcuni concetti basilari della produzione (tipo la densità del mosto), ma lo fa in maniera chiara e diretta, senza proporre centomila formule e calcoli (consiglio comunque sempre di affiancare a questo libro "semplificato" anche il mattone "Progettare Grandi Birre", che ritengo una bibbia indispensabile per qualsiasi "All-Grainer").

Gli articoli più esilaranti (ma utili allo stesso tempo) sono quelli che, in pieno stile "Brewing Bad", vanno controcorrente rispetto alla massa. Francesco spesso ci tiene a ribadire che, a suo parere, il travaso del mosto in fase di fermentazione è spesso superfluo e che porta piu' danni che benefici (io in realtà lo faccio quasi sempre, ma piu' che altro perchè nell'80% delle mie birre faccio dryhop). In un altro articolo si scaglia a pieni polmoni contro chi dice che inoculare lievito liquido senza fare starter in 20 litri di mosto è cosa buona e giusta (io faccio 13 litri e lo starter non lo faccio, ma mi sto giusto giusto informando per iniziare dato che ho comprato pentola da 40 litri per produrne 19-20).

Continua poi con tanti altri utili articoli. Non li cito tutti per non rovinarvi la sorpresa, ma vi assicuro che ogni Homebrewer, anche i piu' esperti, possono in questo libro trovare qualche informazione utile per migliorare le proprie produzioni o le proprie attrezzature.

Io personalmente, come detto, posso solo ringraziare Frank dal profondo del cuore per avermi fatto evolvere durante gli ultimi anni, prima cambiando impianto e passando alla pentola elettrica, seguendo la sua guida per la costruzione del termostato PID per automatizzare il tutto; successivamente mi sono stati utilissimi i suoi articoli dove spiega la modifica dell'acqua e dove sfata il mito dei profili delle acque "famose".

Questo è solo il primo volume, che racchiude gli articoli piu' significativi del suo blog fino al 2014. Francesco promette (e lo spero vivamente) che presto uscirà un secondo volume, che andrà avanti negli anni, inserendo nuove informazioni.





Questo il dettaglio del sommario con la lista degli argomenti trattati.

Riassumendo... Brewing Bad non è il solito libro che intende insegnare le basi della birrificazione casalinga, tutt'altro. Si rivolge ad un'ampia fetta di pubblico, visto che contiene dagli articoli piu' semplici e basilari, a quelli piu' complessi, ai temi piu' controversi e controcorrente.
Se non vi spaventa immaginare ad una cotta fermentata "senza travasi intermedi" allora questo è il libro che fa per voi... preparatevi a conoscere un soggetto che, in pochi anni, si è messo in mostra e ha messo in piedi, senza scopo di lucro, uno dei blog piu' interessanti e completi del panorama HB italiano.


PER L'ACQUISTO DEL LIBRO POTETE TROVARE LE MODALITA' SUL SITO BREWING BAD