lunedì 8 agosto 2016

Inseguendo una chimera...

Ciao a tutti.

Chi mi segue sa che io ho principalmente due caratteristiche che contraddistinguono il mio modo di fare birra...

1 - Il BIAB... sono "il paladino del BIAB", non mi sognerei mai di produrre in altro modo se non in BIAB.

2 - Amo sperimentare... spesso divido le mie cotte in piu' batch per poter sperimentare luppolature in dry-hop differenti o acquisto materiale (anche molto costoso come l'ormai famoso "Hop-Rocket" solo per la curiosità che mi attanaglia).

Bene... quest'oggi il primo punto, nonchè il punto cardine di tutta la mia carriera in All-grain, verrà messo a dura prova dal secondo...

Si, perchè nella mia voglia di sperimentare ed imparare, mi sono già da tempo messo in testa di voler provare l'all-grain classico.

Fino a qualche mese fa non avrei saputo come farlo, avevo una piccola pentola elettrica (27 litri) e due pentole normali, ma niente fornellone, solo un semplice fornello da cucina, che difficilmente avrebbe potuto portare a bollire tanto mosto.

Proprio per questo non sono mai riuscito a trovare il modo per raccapezzarmi e riuscire a trovare almeno tre pentole utili per mash, sparge e boil.

Da qualche mese invece ho acquistato la nuova pentola elettrica da 40 litri, dove al momento faccio BIAB.

Il mio cervello bacato in quella circostanza mi ha detto "e se in futuro vorro' produrre meno litri? mi servirà ancora la pentola piccola... ma il termostato col PID ora è tarato sulla pentola grande... e se costruisco un nuovo termostato per la piccola?".
E cosi' ho fatto, ho acquistato un kit con tutti i pezzi necessari (qualcosa già avevo in casa) e ho costruito un nuovo PID... ovviamente non avevo pensato che "nel grande ci sta anche il piccolo" e che in ogni caso avrei comunque potuto utilizzare sacca e pentola grande anche per i test da pochi litri.

Detto questo... mi trovo ora con una pentola elettrica "piccola" ed un termostato PID perfetto per farci un mash... tutto cio' è inutilizzato da meso e fermo sullo scaffale.

E' quindi arrivato il momento di utilizzare quella pentola.

L'imput mi è arrivato guardando gli ultimi video del Signor Malto (che ringrazio tantissimo per le dritte), che purtroppo, per mancanza di tempo, da molto non stavo seguendo.
Ho notato che ultimamente è passato dal BIAB (anche lui uno dei piu' acerrimi sostenitori di questa tecnica fino a pochi mesi fa) ad un metodo di All-Grain classico con fly sparge, utilizzando la sacca come filtro per le trebbie.
"Sacca come filtro"... questo mi ha subito incuriosito ed esaltato... ho subito ripensato alla pentola piccola inutilizzata e mi è sorta l'idea.
L'ho contattato, ho chiesto il perchè di questa scelta e i trucchetti che utilizza per filtrare... quello che mi lascia un po perplesso della tecnica con la sacca è che bisogna che quest'ultima sia perfettamente calzante con la pentola... la mia non lo è... è una sacca cucita a macchina da mia madre, quindi non è di misura perfetta... piuttosto che fargliela rifare preferisco quindi un approccio piu' "classico", in modo da avere un test piu' affidabile.

Ho già acquistato il materiale INOX AISI 316 (raccordi e tubi a maglia) per costruire un bel filtro bazooka multiplo (su esempio di un vecchio post di Barone Birra) e la utilizzero' come pentola di mash, in cui effettuero' batch sparge, prelevando l'acqua da una pentola che scaldero' su fornello da cucina.
Una volta effettuato lo sparge travasero' nella pentola di boil (la nuova Buffalo da 40 litri) tramite tubi in silicone e una pompa IWAKI, la stessa che utilizzo (e utilizzero' anche in questo caso dato che non ho pale motorizzate e non ho intenzione di spender altri soldi per costruirle, almeno per ora) per il ricircolo del mosto durante il mash.

Ma voi vi chiederete... perchè hai deciso di provare All-Grain classico, perdendo tanto tempo in piu', dovendo lavare tanta attrezzatura in piu', dovendo spender soldi per costruire il filtro ecc ecc ecc, quando hai sempre detto che il BIAB è "la tecnica perfetta"?

E io vi rispondero' "sostanzialmente perchè sono un cretino".

In realtà si torna sempre al punto 2... sperimentazione, curiosità e voglia di capire le "vere" differenze tra i due metodi.

Innanzitutto, se siete interessati all'argomento, vi consiglio di leggere QUESTO interessantissimo articolo di Francesco di Brewing Bad, che spiega in maniera piuttosto tecnica ed efficace, i sostanziali "problemi" della tecnica BIAB.

In molti saprete che qualche mese fa niente popò di meno che Ser Bertinotti, nel suo blog, ha inserito un articolo nel quale ha fatto una prova "All-grain vs BIAB".

Devo dire che gli spunti dell'articolo sono interessantissimi, il fatto che un mostro sacro dell'homebrewing italiano, co-autore del piu' importante libro in lingua nostrana dedicato al nostro hobby preferito, abbia "perso tempo" per testare questa nuova tecnica australiana, significa che la sacca non è proprio uno schifo... fa onore al BIAB e ci fa capire che le birre prodotte con questo metodo non sono proprio da buttare.

Quello che pero' non mi ha soddisfatto appieno è il COME ha fatto BIAB. Come detto è forse il piu' bravo e conosciuto homebrewer italiano, ma non per questo puo' saper fare perfettamente il BIAB alla prima prova.
Quello che ci ritroviamo a fine articolo è un resoconto di una birra fatta in All-Grain da un professionista, che l'ha interpretata perfettamente... ed una fatta in BIAB da un esperto alle prime armi, quindi forse mancava qualche nozione che un BIABbista avrebbe saputo interpretare meglio (a partire dalla sacca, che è una sacca da E+G ad esempio).

Per me si capisce bene dove dice:

"La birra “BIAB” aveva tuttavia una ritenzione di schiuma leggermente inferiore" 

Vi posso assicurare che se il BIAB è fatto bene e la ricetta è giusta per questo metodo, la schiuma non ha assolutamente nulla da invidiare ad una birra fatta in AG classico, anzi... spesso le mie IPA hanno una schiuma troppo persistente per lo stile... così come quelle di un amico che utilizza la stessa tecnica.

Poi dice:

"ma in bocca la birra realizzata in BIAB è risultata con un corpo più esile e soprattutto meno “pulita” e più polverosa"

Per quanto riguarda il "pulita e polverosa" ci puo' stare, non sono un assaggiatore esperto e non posso dire il contrario, ma per il corpo esile... io solitamente in BIAB tengo il mash mezzo grado/un grado piu' alto rispetto a cio' che farei da manuale in AG classico, forse questo avrebbe potuto incidere su questo aspetto.

Ripeto... non voglio dire che la prova fatta da Bertinotti sia stata fatta male, tutt'altro... ma dico che forse migliorando quelle 2 o 3 cosette avrebbe notato meno differenze tra le due tecniche.

Anche perchè solitamente sono altri i "problemi" che si fanno ad una birra in BIAB... ad esempio la torbidità (anche qua dipende molto dal tipo di produzione e da come la si fa, da come si travasa) e la stabilità nel tempo... cioè la capacità di mantenere le qualità organolettiche con il passare dei mesi in bottiglia.

E' risaputo infatti che le birre fatte in AG classico riescano a mantenere meglio e piu' a lungo le loro qualità, mentre quelle fatte in BIAB perdano di più con il passare del tempo.
Altro appunto che alcuni fanno (me l'ha fatto notare anche il Signor Malto) è che birre fatte in BIAB siano ottime ed esplosive per i primi sorsi della bottiglia e tendano invece a perdere qualcosa con il proseguo della bevuta.

Tutto è relativo ovviamente e tutto dipende sempre, non mi stancherò mai di dirlo, da come si interpreta il metodo.

Fatto sta che la curiosità mi sta attanagliando e non riesco a non fare subito questa prova...

Venerdì scorso ho brassato una Blonde Ale con luppolo East Kent Golding (ricetta donata gentilmente da niente meno che JigenDaisuke, Boss de IlForumDellaBirra) in BIAB e sta fermentando. Appena mi arriva il materiale per il filtro vorrei provare a ribrassare la stessa ricetta in AllGrain Classico ed iniziare a farmi un'idea delle differenze tra le due tecniche.

La cosa che piu' mi incuriosisce (oltre a capire quanto tempo in piu' mi servirà per brassare e quanta fatica in piu' richiederà in produzione e pulizia del materiale) è il confronto tra le due cotte nel tempo... vorrei distinguere le bottiglie con etichette differenti e mantenerle in dispensa per molti mesi, facendo spesso assaggi alla cieca e cercando di capire come si evolvono.

Ovviamente, come l'esempio di Bertinotti fatto sopra, anch'io sarò alla prima cotta All-Grain classico, quindi non pretendo e non spero nemmeno di essere perfetto, anzi ho tanti timori sinceramente... Il mio intento è infatti quello di battezzare questo tipo di "doppia cotta" e rifarne altre in futuro.

Solo tra qualche tempo potro' dire cosa realmente cambia tra le due tecniche e se il tempo e la fatica in piu' che richiede la tecnica All-Grain con sparge valga la differenza di qualità tra le produzioni.

In questo contesto, sarei curioso di far partecipare agli assaggi incrociati anche alcuni amici della zona. Negli ultimi mesi stiamo mettendo assieme un gruppetto di homebrewer della provincia di Forlì/Cesena, per fare serate assieme, con assaggi (rigorosamente delle nostre birre) e mangiate... sostanzialmente per ubriacarci parlando di homebrewing.

Se c'è qualcuno interessato ad unirsi alla combriccola è ben accetto, il mio contatto è:


Oppure lasci un messaggio qua sotto.


Con questo chiudo l'articolo in attesa di sviluppi... 

Ciao ciao!!!

2 commenti:

  1. Caro Davide ho letto molto incuriosito il Tuo post e mi capita spesso che mi immedesimo nelle Tue esperienze che in fondo sono anche le mie.
    Bravissimo ottimo post che rispecchia a pieno lo spirito giusto, perché non ci dobbiamo dimenticare che, almeno per me, siamo birraioli casalinghi che poco abbiano a che vedere con il mondo professionale. Noi non facciamo post con intenzioni diverse dalla condivisioni delle nostre esperienze, giuste o sbagliate che siano.
    Attenderò con trepidazione ogni Tuo sviluppo.
    Buona Fortuna

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  2. Ma certo, il bello di non avere tempi e regole da seguire è proprio che si puo' sperimentare... ed è quello che mi invoglia a continuare con questo hobby.
    Come il tuo, anche il mio blog è nato proprio per condividere le mie esperienze con gli altri, accettando critiche e proponendo le mie scelte di attrezzatura e procedimenti.
    Ci tengo infatti sempre a specificare che questo è il metodo con cui IO faccio la birra, non il metodo giusto, ne l'unico possibile.
    Tu attendi sviluppi, io attendo il materiale inox che ho ordinato per partire con la nuova avventura ehehe.

    Ci tengo a ringraziarti nuovamente per il sostegno e la celere risposta alle mie mail di richiesta informazioni sul tuo metodo di produzione.

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