domenica 27 dicembre 2015

Tempo di upgrade per l'impianto... e di etichette.

Ciao gente.
Dopo la lunga pausa dovuta (purtroppo e per fortuna) alla nascita, purtroppo prematura, di mia figlia, che ci ha dato un gran da fare (e della quale potete sicuramente vedere le foto a destra alla sezione Instagram), ora finalmente si inizia a fare sul serio.
Come sapete ho ampliato il mio impianto, aggiungendo una pentola elettrica BIELMEIER e altra attrezzatura (c'è il post dedicato, non sto ad elencare).

Alcuni utenti mi hanno fatto notare che utilizzare tubi Crystal sulla pompa di ricircolo è sbagliato, perchè i suddetti sono garantiti solo fino a 60 gradi di temperatura (avevo letto 70 ma sbagliavano). Ho quindi già provveduto ad acquistare 5 bei metri (pagati a prezzo d'oro) di tubo in silicone adatto alle alte temperature e appena arriverà provvederò a montarlo con fascette (purtroppo abbandonerò quel comodissimo attacco da giardino perchè anch'esso non è consigliabile per reggere quelle temperature e perchè il tubo in silicone è molto piu' flessibile (e col calore lo diventa ancora di piu') e quell'innesto pesante potrebbe creare delle strozzature.

Altro bell'upgrade che mi sto accingendo ad acquistare da un utente del forum Areabirra è uno spider-hop in acciaio a rete, adatto per luppolo in fiori e in pellet. Un altro portaluppolo in acciaio l'ho acquistato dallo store PINTA e contavo di utilizzarlo per il dry-hop, soprattutto per quelle birre (Bohemian Pilsner ad esempio o stili simili) che non richiedono una luppolatura esagerata (tipo IPA o APA, dove pensavo di continuare col luppolo in pellet libero nel fermentatore, dato che con le ultime produzioni son riuscito a filtrarlo senza problemi aggiungendo un filtrino di stoffa sintetica alla fine del tubo in fase di travaso pre-imbottigliamento). Per questo materiale ovviamente farò una recensione appropriata al momento del test sul campo. Se si riveleranno utili come penso (soprattutto lo spider-hop in acciaio che userò in bollitura e che l'utente dovrebbe riuscire a fornire della dimensione da me richiesta ad un prezzo ragionevole) li annetterò anche alla guida per il BIAB elettrico.

E ora passiamo al lavoro che mi sta tenendo occupato in questi ultimi giorni:

LE ETICHETTE PER LE ULTIME CREAZIONI.

Come ho detto a inizio articolo ho dovuto, per cause di forza maggiore, fermare la produzione per un anno; quindi mi è rimasto un sacco di materiale (grani e luppoli), che ora sta andando in scadenza, quindi ho pensato di utilizzarlo in fretta e in sequenza temporale ho già prodotto:

- Una APA luppolata con Cascade e Centennial, perchè avevo quei due luppoli in scadenza e perchè cercavo una ricetta facile facile con cui testare e calibrare il nuovo impianto. L'etichetta è una specie di tributo ai Brewing Bad, che leggo spesso e che sono fonte di ispirazione per il mio impianto attuale e per molte altre idee.

P.S. Ne sto sorseggiando or ora una pinta. E' ancora presto perchè son passate poco piu' di 3 settimane dall'imbottigliamento, ma la birra è già ottima. Limpidissima e giusto il colore rispetto al Brewmate che dava 16 EBC, schiuma già persistente e giusta per lo stile. Quello che manca, ovviamente, sono le bollicine nel bicchiere che salgono verso l'alto... arriveranno arriveranno... oooooh se arriveranno... diamogli tempo. Al naso arriva l'odore classico del luppolo Cascade americano (ne avrei voluto ancora di piu'... spero che la prossima APA sia ancora piu' carica di odore, ma molto molto meglio delle precedenti americane che avevo prodotto), il sapore c'è... manca un po di corpo e un po di frizzantezza, che spero arriveranno con la maturazione.





- Una Bohemian Pilsner, ovviamente luppolata con Saaz e con un bel Dry-Hop (sempre di Saaz in pellet) che dovrebbe, sulla carta, dare una buona resa. E' una ricetta che avevo già testato in passato, quindi mi preoccupa poco. L'ho inizialmente fermentata in camera di fermentazione, ma purtroppo la cella di Peltier che ho inserito per la fase di freddo non funziona come dovrebbe e non riusciva a mantenere i 10 gradi fissi, o meglio ci arrivava dopo qualche minuto, poi dopo poco aumentava e riattaccava la cella. Ho quindi preferito togliere il fermentatore e lasciarlo fermentare fuori, a 13 gradi. Non so cosa ne verrà fuori. Siamo ancora dentro al range di temperatura, che piu' o meno è rimasta invariata. L'etichetta è una frociata che mi passava per la testa; ho provato, mi è piaciuta e l'ho tenuta così, ma è ancora un work-in-progress, visto che ancora non le ho stampate perchè le bottiglie sono in terrazza a lagerizzare (in teoria in questo periodo la temperatura qua a Cesena non è mai sotto il -1 neppure di notte... spero non ghiaccino altrimenti mi ritroverò 12 litri di birra a terra e tanti vetri da raccogliere). Una volta pronte (vorrei lagerizzare un mesetto... ancora non mi sento fisicamente e mentalmente pronto per la lagerizzazione del fermentatore ehehe forse alla prossima lager proverò, ma ho paura di risultarne schiavo, dovendo andare a vedere ogni giorno "come sta il mio amico la fuori", quindi per ora evito).





- Un'altra APA. Questa volta luppolata con luppolo Sorachi Ace (ovviamente anche questa per finire luppoli e grani). Ce l'avevo in testa da parecchio, soprattutto per riutilizzare l'idea che avevo per l'etichetta (idea che altri già avevano sfruttato e mi scuso se qualcuno dovesse sentirsi "copiato", ma che trovavo carina da applicare sul discorso "kamikaze"-"giappone").





- Una Blanche con l'aggiunta di pepe rosa. Anche questa ce l'avevo in testa da tempo. Sono curioso di capire cio' che verrà fuori. In molti dicono che il pepe non si sente nemmeno... pensavo quindi di metterne un tot (non so ancora quanto) in dry-hop in fermentatore secondario dopo aver travasato (tra l'altro ho utilizzato lievito liquido e mi ha fatto una schiuma immensa in fermentazione, che mi è uscita dal fermentatore. E' stato un lavorone riuscire a ripulire tutto; speriamo che non si sia infettata... per ora a naso e a occhio non sembra... vedremo mercoledi' prossimo in fase di travaso.
Avevo anche una mezza idea di riutilizzare la tecnica di Houston di Sgabuzen Homebrewing, che consiglia come "fare dryhop senza fare dryhop", ma non so se col pepe rosa ne verrà fuori qualcosa. Di questa non ho ancora "studiato" l'etichetta.

Queste sono tutte birre già prodotte (le prime due sono già in bottiglia, la seconda APA e la Blanche ancora sono a fermentare e andranno in bottiglia entrambe entro una settimana e mezzo).

Ho già il materiale per la prossima... una Oatmeal Stout. Ho acquistato da Pinta (che riapre per le spedizioni il 7 Gennaio) il materiale per una birra che avrei voluto brassare sin dal primo momento in cui mi sono affacciato al mondo dell'homebrewing con i primi kit... una RAUCHBIER stile BAMBERGA... vediamo cosa scapperà fuori.

venerdì 18 dicembre 2015

BIAB ELETTRICO - Evoluzione Inevitabile

Per un homebrewer BIAB che produce pochi litri per cotta (parliamo di 10/15 litri) è quasi inevitabile, prima o poi, passare al BIAB elettrico.
Chiunque produca birra in All Grain e scelga il BIAB come tecnica di produzione penso che lo faccia soprattutto per la velocità, semplicità e minor richiesta di materiali rispetto all'All-Grain classico.
Questa "voglia di velocizzare e semplificare" porta inevitabilmente prima o poi a ponderare il passaggio alla corrente elettrica al posto del gas.

C'è chi produce tanti litri e questo passaggio lo effettua con il RIMS... penso che per cosi' pochi litri quel sistema sia superfluo e non farebbe altro che rendere piu' difficile la pulizia del materiale (oltre ad aumentare la richiesta di attrezzatura).

Per queste quantità penso sia piu' giusto acquistare una pentola elettrica e fare li dentro sia mash che bollitura. 

Vi rimando quindi alla guida che ho inserito, che spiega in dettaglio tutto il materiale occorrente e come tararlo a dovere per fare un buon BIAB elettrico.